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A.I.R.C. + Kaeser | IL SOLE FA BENE SOLO CON MODERAZIONE

A.I.R.C. + Kaeser | IL SOLE FA BENE SOLO CON MODERAZIONE

21 giugno 2019
A.I.R.C. + Kaeser | IL SOLE FA BENE SOLO CON MODERAZIONE
Il sole (o meglio i raggi ultravioletti UVA e UVB, principali responsabili dellʼabbronzatura) sono stati classificati dallʼAgenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) tra i carcinogeni sicuri per lʼuomo e contribuisce alla formazione dei tumori della pelle. Ciò significa che dovremmo preoccuparci dellʼesposizione al sole tutto lʼanno, e non soltanto quando arriva lʼestate. Non a caso, il Codice europeo contro il cancro, promosso proprio da IARC, suggerisce lʼuso di creme con filtro solare anche durante lʼinverno e anche in città. Lʼestate è però il momento in cui, per lʼestensione della superficie esposta e per i tempi di esposizione prolungati, il rischio per la salute aumenta. È bene chiarire innanzitutto che, come per molte delle sostanze carcinogene, è la dose a fare la differenza. Un poʼ di sole è infatti necessario per sintetizzare la vitamina D, senza la quale si possono sviluppare malattie.


COME PROTEGGERSI?

Non è facile quantificare lʼesposizione al sole: dipende da caratteristiche come il tipo di pelle e la  potenza del sole (misurata con lʼindice UV, spesso riportato dai giornali nella pagina delle previsioni meteo). Lʼentità dei danni aumenta con lʼaumentare della durata e i danni sono più gravi se lʼesposizione prolungata si verifica quando lʼirraggiamento è molto intenso, come nelle ore più calde
della giornata (ossia tra le 11:00 e le 15:00) e nei mesi estivi. Anche lʼaltitudine gioca un ruolo importante: lʼatmosfera più rarefatta dellʼalta quota gioca brutti scherzi. Una giornata nuvolosa o ventosa porta spesso a sottovalutare lʼesposizione ai raggi UV, che possono raggiungere valori notevoli. Se ci si espone al sole è necessario assicurarsi di proteggere le parti del corpo scoperte più di frequente come viso, collo e mani. Se ci si scotta, significa sicuramente che ci si è esposti al sole oltre i limiti di sicurezza. È tuttavia possibile essersi esposti eccessivamente anche prima di scottarsi. Le frequenti scottature, in particolare durante lʼinfanzia e lʼadolescenza, sono collegate a un marcato aumento del rischio di cancro alla pelle nellʼarco della vita.


QUALI SONO I RISCHI?

Esistono diversi tipi di cancro della pelle, perché questo tessuto è formato da diversi tipi cellulari. Il melanoma si forma dalle cellule produttrici di pigmento e, sebbene sia il tumore della pelle meno comune, è il più aggressivo e pericoloso se diagnosticato tardivamente. Altri due tipi di tumore della pelle sono il carcinoma basocellulare o basalioma e il carcinoma spinocellulare. Il primo, il più diffuso a livello mondiale tra le popolazioni di pelle chiara, metastatizza molto raramente, ma può comparire in parti del corpo esposte, come il viso, ed è strettamente correlato allʼesposizione solare.


IL SOLE FA BENE SOLO CON MODERAZIONE

Il secondo è meno comune, è anchʼesso legato allʼesposizione al sole, metastatizza raramente ma se lo fa può essere fatale. A complicare la valutazione del rischio reale vi sono gli studi, tra i quali un articolo pubblicato nel marzo di questʼanno sul Journal of the American Medical Association, che dimostrano come la maggiore o minore esposizione al sole non sia sempre correlata a un aumento delle diagnosi di melanoma. O meglio, dipende dalle fasce dʼetà. Le scottature e lʼeccessiva esposizione in età adulta non sembrano influire sul rischio di melanoma, ma lo studio ha dimostrato che per adolescenti, bambini e giovani adulti una ridotta esposizione ai raggi UV riduce significativamente il rischio di cancro alla pelle.


QUINDI IL SOLE E' DANNOSO?

Dipende. Se da una parte diversi studi recenti hanno confermato che lʼesposizione incontrollata in età infantile aumenta il rischio di tumori della pelle, la luce solare, permettendo la produzione di adeguati livelli di vitamina D, riduce il rischio di sviluppare tumori in altri organi. Lʼesposizione al sole è un fattore di rischio certo per lʼinsorgenza dei carcinomi basocellulari e spinocellulari, mentre la relazione con i melanomi rimane più labile. In questo tumore giocano un ruolo importante anche lʼereditarietà e la familiarità, la presenza di nei e il fototipo chiaro (pelle chiara, capelli biondi o rossi, occhi azzurri o verdi).


I CONSIGLI PER STARE AL SOLE

• Evitare lampade e lettini abbronzanti;
• Utilizzare la giusta protezione solare, anche se già abbronzati, e spalmarla un quarto dʼora prima dellʼesposizione al sole, meglio se con un fattore di protezione uguale o superiore a 15, e ripetere lʼapplicazione ogni due ore e ogni volta che si fa il bagno o si pratica sport. Inoltre, evitare di utilizzare la crema dellʼanno precedente. 
• Indossare vestiti leggeri che coprano braccia e gambe, un cappello e occhiali da sole che proteggano adeguatamente sia dagli UVA che dagli UVB.
• I neonati fino a sei mesi vanno tenuti sempre sotto lʼombrellone, mentre i bambini più grandi, soprattutto se di carnagione molto chiara o tendenti alle scottature, possono essere protetti con
appositi indumenti da mare che non lascino filtrare i raggi UV.
• Valutare bene tutti i fattori atmosferici, ricordando che altitudine, latitudine, vento ma anche un cielo nuvoloso, modificano lʼintensità delle radiazioni.
• Conoscere il proprio fototipo, cioè la resistenza della propria pelle allʼesposizione solare, per tenere dʼocchio questo fattore di rischio (per saperne di più consultare http://www.airc.it/prevenzione-tumore/sole/senza-rischi/).
• Stare allʼombra nelle ore del mezzogiorno.
• Fare attenzione se si stanno assumendo farmaci particolari, detti “fotosensibilizzanti”, perché possono
aumentare la sensibilità alle radiazioni solari.


Per approfondire, visita il sito AIRC http://www.airc.it/

 

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